Psicologia della condivisione: lo “sharing”

“Condivisione” è una parola che nasce da molto lontano e che rimanda etimologicamente all’ ”avere qualcosa in comune”. Cosa vuol dire condividere qualcosa, oggi?

“È la mia opinione, e io la condivido – Henri Monnier”

Condivisione” è una parola che nasce da molto lontano e che rimanda etimologicamente all’ ”avere qualcosa in comune”, allo “scambio consapevole e costruttivo”.
La storia e la natura dell’essere umano testimoniano come vi siano e vi siano stati infiniti tipi di condivisionecibi, idee, lingue, passioni, veicoli, religioni, problemi, scoperte, abitazioni, ideali, giochi, territori, costumi, tradizioni, comunità, sport e molte altre.

Oggi stiamo vivendo attivamente il fenomeno dello “sharing”, ossia condividere contenuti web che ci interessano e che vogliamo far conoscere agli altri utenti.

In particolare, le macro-categorie oggetto di divulgazione sono:

  • intrattenimento;
  • tecnologia;
  • viaggi;
  • moda;
  • finanza.

Non solo, molto spesso forniamo dati, foto e particolari della nostra vita sui social networks: Facebook, il più famoso e diffuso, conta ben 1 miliardo e 14 milioni di utenti (dati settembre 2013).
Fino a qualche anno fa si condividevano a voce solo fatti e cose “eccezionali”, oggi invece nella cosiddetta “Information Age” si rendono pubblici:

  • + contenuti,
  • da + fonti,
  • con + persone,
  • + spesso,
  • + velocemente.

Uno studio americano condotto nel 2004 dalla studiosa K. Y. A. McKenna e dallo psicologo sociale J. A. Bargh, dimostra come Internet rappresenti uno strumento ideale per l’auto-esplorazione (quando siamo online sfruttiamo aspetti della nostra personalità che nella vita pratica non riusciamo a esprimere) e per la ridefinizione della propria identità (più “arricchita” dalle interazioni con gli altri utenti).

Condivisione quindi significa…

1) coinvolgimento;
2) compartecipazione;
3) auto-realizzazione;
4) stima.

Sostanzialmente, lo sharing influenza e modifica la relazione tra le persone.

Vi siete mai chiesti se il contenuto che avete appena condiviso in rete, lo raccontereste anche a uno sconosciuto del quale conoscete solo il volto?
Molte volte la risposta è negativa.
Cosa ci spinge dunque, a livello personale, a condividere continuamente contenuti tramite il web?
I motivi principali sono tre:

  • stimolare lo scambio d’opinione;
  • definire se stessi di fronte al popolo del web;
  •  aumentare e intensificare le relazioni.

Più l’utente rende pubbliche online informazioni personali e “interessanti”, più è facile che aumenti la sua popolarità anche nella vita reale, aumentando quindi le sue interazioni sociali.

Curiosità: chi non si è mai lamentato della privacy sui social? Eppure, da una ricerca condotta nel 2004 dalla scrittrice americana S. B. Barnes, si evince che la maggior parte degli utenti che protestano per la scarsa tutela, spesso non è attenta nel scegliere le impostazioni corrette.

E tu, perché condividi?
Dal tuo punto di vista, le motivazioni cambiano secondo la personalità di ognuno di noi?
La risposta, a breve, su In-Formazione.net…

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