Il celebre regista Woody Allen ha detto “Quando ero piccolo i miei genitori mi volevano talmente bene che mi misero nella culla un orsacchiotto. Vivo.”
Il regno animale da sempre affascina e incuriosisce l’essere umano, che è arrivato perfino a rilevare che i cirripedi, una specie di crostacei, hanno il pene più lungo di tutti (fino a otto volte la lunghezza del loro corpo!).
La domanda che ci poniamo oggi è: da un punto di vista psicologico, la compagnia di un animale può portare benefici? Se fosse così, questa caratteristica varia secondo la specie? Scopriamolo insieme…
Tra uomo e animale delle volte si crea un vero e proprio rapporto di simbiosi, all’interno del quale ognuno è felice e scambia energia positiva: si tratta di un meccanismo di “dare-avere” che tra gli uomini è sempre più difficile.
Il momento della vita nel quale entriamo in contatto con l’animale è determinante e influisce sul rapporto che avremo con esso.
C’è chi sostiene che gli attimi in cui si accarezzano cani o gatti fanno emergere inconsciamente un istinto infantile che porta a prendersi cura di loro come se ci appartenessero, anche se magari non è così.
Numerosi studi hanno rilevato l’importanza dell’animale come ammortizzatore psico-emotivo in situazioni di stress, disagio, depressione e disabilità.
Esiste una metodologia terapeutica tanto particolare quanto, pare, efficace: la cosiddetta “Pet Therapy”.
Nata intorno agli anni ’60, essa consiste in una serie di interventi di cura personalizzati nei quali spesso l’animale è co-terapeuta; la scelta della specie adatta ad affiancare un particolare stato o disturbo avviene dopo aver considerato l’indole e l’addestramento ricevuto, oltre naturalmente la preferenza del paziente.
La Pet Therapy e le caratteristiche degli animali scelti
Analizziamo velocemente le potenzialità degli animali più utilizzati nella Pet Therapy, pensando alle loro caratteristiche comportamentali e affettive che tutti conosciamo:
Cane
E’ l’animale domestico più comune, famoso per le sue qualità socializzanti e per il forte legame che si instaura col “padrone” e la sua famiglia (interessante il percorso che può intraprendere il soggetto autistico, creando con l’amico a quattro zampe un rapporto basato sulla fiducia reciproca e sulle dinamiche del gioco);
Gatto
Il rapporto con il soggetto anziano può rivelarsi positivo e costruttivo, da un lato perché l’indipendenza dell’animale si sposa perfettamente con i problemi fisici che caratterizzano le persone di una certa età, dall’altro perché accarezzandolo il paziente tiene viva l’esperienza tattile (può essere utile inoltre nella gestione di problemi di ipertensione, è stato provato infatti che vi è un aumento nella produzione di endorfine);
Cavallo
La cavalcata e il grooming (spazzolatura e vestizione), caratteristici dell’ippoterapia, lo rendono adatto a interagire soprattutto con chi presenta handicap di tipo fisico e neuromotorio ma anche persone con problemi di autismo, depressione, disturbi della personalità e del comportamento alimentare;
Pesce rosso
Ha un potere calmante e sedativo, contribuisce infatti alla riduzione di manifestazioni psicosomatiche come la tachicardia: immaginiamo di osservarlo mentre nuota tranquillo nel suo acquario (contatto visivo);
Uccelli
Portatori di gioia e allegria per il loro cinguettio spensierato e per i loro colori vivaci (contatto visivo e uditivo), sono molto importanti nelle terapie per anziani, disabili e persone con problemi di socializzazione;
Delfino
Molto apprezzato dai più piccoli, oltre che dagli adulti autistici e con difficoltà espressive: favorisce atteggiamento positivo, attenzione e vitalità;
Asino
L’onoterapia, per la particolare indole del suo co-protagonista, favorisce la concentrazione e il senso di responsabilità (frequente l’esperienza tattile);
Coniglio – Criceto
Considerati animali “piccoli e tranquilli”, che presentano una serie di movimenti particolari e buffi: grazie a questa caratteristica, aiutano i bambini che attraversano un difficile momento di crescita a vivere l’interazione con l’animale con ilarità e positività.
Le professionalità coinvolte nella Pet Therapy rappresentano un sistema di cura basato sull’eterogeneità delle competenze e delle discipline: psicologi, medici, paramedici, sociologi, addestratori, allevatori e altri ancora.
Insomma, dobbiamo ammettere che questi animali sono ben più di semplici bestiole da compagnia: ci sorridono, ci coccolano, ci aiutano a crescere..insomma, ci salvano da situazioni davvero complicate se non tragiche.
A questo proposito, concludendo, cito una significativa dichiarazione della studiosa americana Maureen Fredrickson, fondatrice di Animal System:
Ventimila persone coinvolte nella tragedia dell’11 settembre negli Stati Uniti si sono sottoposte a Pet Therapy, ottenendo nella maggior parte dei casi – specie nei bambini – un considerevole miglioramento dello stato psicologico