Tutto ciò che c’è da sapere sulla depressione post-partum

depressione post parto
Se ne sente molto parlare ma spesso non si sa di preciso cosa sia e come si manifesti: ecco come riconoscere, prevenire o affrontare la depressione post partum

 

Cos’è la depressione post-partum

Se ne sente molto parlare ma spesso non si sa di preciso cosa sia e come si manifesti. Non è una forma depressiva che colpisce tutte le puerpere ma solo una parte (fino al 20%), che cominciano a manifestare dei segnali già prima di avere il bambino.
E’ fondamentalmente una sofferenza psicologica conseguente al parto e, come è noto, legata al trauma non solo fisico di avere un bambino.

Sono molte e diverse le implicazioni di un tale stato psicologico che devono essere affrontate, non solo dalla donna, ma anche dal marito e dalla famiglia, che ha un ruolo importante nel sostegno e nell’accompagnamento in un momento di per se’ assai delicato.
I primi sintomi compaiono a distanza di circa 4 settimane dalla nascita del bambino.

La madre avverte un persistente senso di stanchezza ma anche di tristezza, per le quali non riesce a identificare il motivo preciso. Sono segnali molto comuni e spesso vengono sottovalutati e addirittura negati dalla stessa madre, che teme di essere svalutata nel suo ruolo, anche se di fatto si sente inadeguata.
E’ per questo che tende a chiudersi in se stessa e a non uscire, ad avere ansie improvvise e spesso non giustificate.
La depressione post partum è quindi uno stato emotivo che richiede attenzione, in quanto potrebbe anche creare un precedente per altre ricadute in futuro.

La diagnosi della depressione post partum

La depressione post partum viene diagnosticata da un medico psicologo che la differenzia da altre forme di sofferenza psicologia quali il “Maternity Blues“, che dura poche settimane dopo il parto e implica solo lievi disturbi dell’umore come pianto e tristezza improvvisa, ma anche dalla “psicosi puerperale”, che è invece una manifestazione decisamente più grave, in quanto implica la comparsa di allucinazioni, deliri, perdita della memoria e richiede cure presso strutture specializzate.
Rimane poi il “disturbo traumatico post parto” che porta a disturbi del sonno, incubi, nervosismo, ma scompare in breve tempo.

I sintomi della depressione post parto

Diversi sono i sintomi di tipo nervoso ma anche psicosomatico che possono essere individuati per diagnosticare la depressione post partum, che influisce anche sul rapporto con il nascituro.
Oltre alla tristezza, al pianto, all’ansia e alla stanchezza si possono aggiungere anche altri disturbi ,come il disinteresse per il cibo, la sessualità, il contatto sociale.
E’ forte anche la componente dei disturbi dell’emotività che implicano un comportamento sulla difensiva, una preoccupazione continua per l’incolumità e la salute del bambino, pensieri negativi, uno stato di angoscia insistente fino ad arrivare a pensare al suicidio. Nei casi più gravi è la paura di non essere buone madri che induce la donna a pensare a gesti estremi, anche contro il neonato.

Conseguenze sulla donna, il bambino e la famiglia

Manifestare la depressione post partum, anche nelle forme più gravi, coinvolge naturalmente anche la situazione famigliare e in particolare il bambino, il marito e le rispettive famiglie dei coniugi (i nonni).
Se la madre si sente inadeguata si incorre anche in rischi legati alla salute e alla crescita serena del figlio.
Anche il partner si sentirà destabilizzato, non sapendo in che modo affrontare una situazione difficile come questa.

Da ricerche effettuate sui bambini che hanno avuto madri con depressione post partum, si è riuscito a constatare che possono riportare disturbi cognitivi e dello sviluppo ma anche deficit nel rapporto con la madre oppure un attaccamento morboso.
Hanno anche difficoltà nello stabilire rapporti sociali sereni ed equilibrati.

La relazione di coppia poi rischia di essere compromessa dalla oggettiva difficoltà a gestire la situazione emotiva instabile e in generale i disturbi dell’umore di una madre con depressione post partum.

Prepararsi psicologicamente alla nascita del bambino

La depressione post partum non solo si può curare ma può anche essere prevenuta, preparandosi al parto sia psicologicamente che concretamente per la nuova esperienza che impegnerà la madre in un rapporto pressoché simbiotico con il bambino, specie nei primi mesi di vita.

Esistono infatti dei percorsi di accompagnamento a questo periodo delicato nella vita di una donna che coinvolgono anche il partner, che apprende come affrontare eventualmente questo tipo di evenienza.

L’empatia, la disponibilità all’ascolto, la rete di supporto della famiglia intorno alla donna, sono l’ambiente ideale per ritrovare serenità ed equilibrio emotivo.
E’ utile essere vigili e diagnosticare tale depressione in modo tempestivo, per affrontarla e risolverla al meglio. Ogni donna sarà così in grado di affrontare la maternità senza cliché, chiedendo aiuto ove necessario, senza isolarsi ed essendo consapevole della possibilità di uscirne.

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