Estate significa relax, sole ma anche sport ed esercizio fisico. L’equazione naturale e semplice è relativa a muscoli e coordinazione = capacità fisiche e atletiche. Non è del tutto vero, o meglio: non bastano muscoli e preparazione. Fondamentale è il cervello…
Un esperimento statunitense condotto nell’Università di Cleveland da Ranganathan, Siemionow, Liu, Sahgal e Yue ha dimostrato l’importanza e l’impatto del cervello nell’esercizio fisico, al punto tale che anche solo l’immaginazione di un certo movimento o esercizio per un determinato muscolo producono miglioramenti della forza (su quel movimento immaginato). Questo perché migliora l’efficienza degli impulsi tra l’area del cervello deputata ad un certo tipo di movimento e il muscolo che poi effettuerà il lavoro. Ovviamente, il miglioramento sarà maggiore con l’allenamento classico e “reale”.
I movimenti dei nostri muscoli – e quindi tutti i movimenti complessi di un esercizio fisico – vengono comandati dalla corteccia motoria: questa corteccia determina la pianificazione dei movimenti e il tempismo di questi movimenti. Il tempismo è fondamentale: una corteccia motoria “allenata” capisce esattamente quando e come effettuare un certo movimento in relazione ad altri. Questo tempismo particolarmente affinato determina l’efficienza maggiore o minore di un atleta in un esercizio fisico complesso.
Avrete fatto caso all’enorme concentrazione di molti atleti famosi prima di gare importanti: in diverse interviste, questi atleti hanno confessato di provare e riprovare mentalmente i movimenti utili per la loro disciplina, di rivivere azioni sportive di successo, di immaginare a vincere… Non si tratta, quindi, solo di esercizio di auto-motivazione ma di vero e proprio allenamento produttivo per la preparazione muscolare e l’atto sportivo vero e proprio.
Nel prossimo post vedremo come la musica possa aiutare la nostra corteccia motoria…